I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi. Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra.
Thema international logo
Content
Top

Dimenticate automobili e yacht, sono i passaporti il nuovo status symbol dei super-ricchi

I grandi milionari, o i miliardari, stanno perdendo interesse verso le supercar, gli yacht o i capi d’alta moda e stanno puntando gli occhi su quello che è il loro nuovo status symbol: i passaporti.

Oggi è possibile comprare e vendere la cittadinanza e quindi, per i veri ricchi, quanti più passaporti si hanno in mano, tanto meglio.

I “programmi di cittadinanza tramite investimento” (CIP, citizenship by investment programme), hanno visto la luce nel 1984, quando lo stato caraibico di S. Kitts e Nevis lanciò l’idea di incoraggiare persone facoltose a investire denaro nell’economia locale, in cambio di un passaporto che consentisse libero accesso a 132 paesi in tutto il mondo.

La possibilità di acquistare un passaporto che garantisca l’ingresso in altre nazioni, senza problemi di visto, è di grande importanza per i multimilionari la cui libertà di movimento sia limitata per ragioni geopolitiche o a causa di passaporti particolarmente restrittivi, come nel caso della Cina o di alcune aree del Medio Oriente.

Se, tempo fa, tali programmi costituivano una nicchia di mercato ed erano proposti soltanto da poche nazioni caraibiche a corto di denari, oggi sono tanti i paesi a offrirne di nuovi. Lo scopo è attirare i super–ricchi, il cui numero è in aumento a livello mondiale, e soddisfare la crescente platea di persone che ha deciso di condurre una vita da giramondo.

Oggi, oltre venti paesi, tra cui Cipro, il Portogallo, la Moldavia, Malta, prossimamente anche il Montenegro, offrono programmi di cittadinanza a chi desidera investire nell’economia locale, nel mercato immobiliare o vuole acquistare titoli di Stato. Il programma di Cipro è uno dei più diffusi e costosi sul mercato: agli investitori viene offerta la possibilità di viaggiare senza problemi di visto in 150 paesi in cambio di investimenti pari a due milioni di euro, in titoli di Stato o nel settore immobiliare, in modo da sostenere l’economia cipriota e incrementare il tasso di occupazione.

A Saint Lucia (Caraibi), un miliardario può acquistare l’accesso libero a più di 120 paesi in diversi modi: può donare 100mila dollari al Saint Lucia National Economic Fund, oppure investire 300mila dollari in progetti di sviluppo immobiliare autorizzati o anche investire tre milioni e mezzo di dollari in progetti d’impresa “certificati”.

Anche il Canada, gli Stati Uniti e il Regno Unito offrono la cittadinanza tramite programmi di investimento, ma il percorso è più complesso e costoso. Nel Regno Unito, ad esempio, gli investitori devono acquistare titoli di Stato per due milioni di sterline in cambio di un visto “di primo livello”, che consente la residenza per tre anni e la possibilità di richiedere, al quinto anno, un permesso di residenza indeterminato e la piena cittadinanza. Anche in queste condizioni, tuttavia, la cittadinanza non è garantita.

Altri passaporti possono essere acquistati più facilmente e a prezzi più bassi, ma sono meno richiesti. Nuri Katz, presidente della Apex Capital Partners, un’azienda internazionale di consulenza specializzata in programmi di investimento, sostiene che i super ricchi possono ottenere passaporti per cifre che vanno da 100mila a due milioni e mezzo di dollari, a seconda del paese e del valore del passaporto.

Secondo i suoi calcoli, ogni anno sono acquistati fra i 3000 e i 5000 passaporti grazie ai programmi di cittadinanza tramite investimento. Nuri Katz sostiene che “per le persone estremamente ricche possedere più di un passaporto è importante, perché ciò consente di viaggiare senza problemi, sia per affari, sia per svago. Per altri è anche uno status symbol, visto che alcuni ne possiedono sei o anche di più”. "Poi”, ha aggiunto, “ci sono anche altri vantaggi, come la possibilità di gestire i carichi fiscali”.

I cinesi sono gli acquirenti più numerosi, poiché il loro passaporto nazionale consente l’accesso senza visto soltanto in cinquanta paesi. Secondo l’esperto, “se un miliardario cinese decidesse di andare a Parigi per affari, dovrebbe prima recarsi all’ambasciata francese per richiedere il visto e sarebbe costretto ad attendere per giorni, forse anche settimane. Per un multimilionario, quindi, la possibilità di viaggiare senza ostacoli da un paese all’altro ha un valore incalcolabile”.

© Telegraph Media Group Limited (2017)