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Il cancelliere austriaco interviene su immigrazione e doppio passaporto

Il premier austriaco Sebastian Kurz appoggia la proposta del presidente Junker di anticipare al 2020 (rispetto al 2027 inizialmente previsto) l’assunzione di diecimila nuovi doganieri da inserire nell’agenzia europea Frontex preposta al controllo delle frontiere esterne della Ue. Lo scopo, evidentemente, è di aumentare il contrasto agli sbarchi irregolari in Europa.

Dopo aver ricordato che l’Austria, almeno finora, è fra i paesi che hanno accolto più profughi, Kurz ha ripetuto che Vienna non solo intende contenere gli arrivi dei richiedenti asilo sulle coste del Vecchio continente ma cercherà anche di non far partire le navi dalle coste di Africa e Turchia.

Nel Consiglio europeo di giugno scorso, il governo austriaco ha presentato un documento nel quale si afferma come la redistribuzione di migranti nei paesi membri Ue sia in contrasto con la sicurezza interna in quanto gli immigrati “a causa di fattori legati al loro background e alle loro scarse prospettive, hanno problemi nel vivere in società libere o tendono addirittura a rigettarle”. Inoltre, “molti immigrati sono particolarmente suscettibili alle ideologie ostili alla libertà e/o inclini a dedicarsi al crimine”. 

Su posizioni analoghe sono alcuni stati dell'Unione Europea, come Germania e Olanda, i quali insistono sulla difficoltà di integrare masse crescenti di immigrati (la Germania è il paese che ha assorbito in questi anni il maggior numero di immigrati, soprattutto profughi siriani). Il più delle volte, gli immigrati vivono nel mito del ritorno nella terra di origine, rifugiandosi nelle “certezze” delle loro tradizioni nazionali, il che non li aiuta certo ad integrarsi con la cultura del paese ospitante. Attualmente, soltanto a Vienna, vi sono sedicimila procedimenti in corso per la revoca della cittadinanza a immigrati di origine turca.

C’è poi la proposta del cancelliere austriaco di offrire agli altoatesini italiani un doppio passaporto, mozione che ha sollevato non poche polemiche. “Un’iniziativa inopportuna”, ha dichiarato in una nota il Ministro degli Esteri Moavero Milanesi, che ha chiesto chiarimenti alle autorità austriache. Dopo aver ricordato che “anche l’Italia concede la cittadinanza a certi gruppi in Slovenia e Croazia”, Kurz ha precisato che il doppio passaporto per i sudtirolesi sarà introdotto solo nel rispetto di un’idea di pace europea e d’intesa con l’Italia. A farne richiesta, potranno essere solo gli altoatesini di lingua tedesca e ladina, così come emerge dal censimento etnico. Sarebbe tagliato del tutto fuori il Trentino, malgrado abbia fatto parte integrante dell’impero austroungarico fino al 1918. Una eventualità che suscita apprensioni, visto che l’annessione del Trentino Alto-Adige all’Italia è costata milioni di vite ed è disciplinata da un trattato internazionale.

Intanto, il portavoce del governo austriaco, Peter Launsky, ha puntualizzato che “appena ci sarà un risultato definito con gli esperti, il disegno di legge sarà discusso con il governo italiano, d’intesa con Bolzano, non prima del 2020”.

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