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Il presidente del Senato francese: "La Francia non può dare lezioni all'Italia sulla questione migranti"

Il presidente del Senato ha ricordato come “tutta l’Europa” abbia abbandonato l’Italia negli ultimi 3 anni di fronte alla crisi migratoria europea.

Invitato ieri, mercoledì, ai microfoni radio di Europe 1, il presidente del Senato, Gérard Larcher, ha risposto ad alcune domande sulla vicenda della nave Aquarius che, con 630 migranti a bordo, ha dovuto cambiare rotta e dirigersi verso la Spagna, dopo che il governo italiano l’aveva diffidata dall’attraccare sulle coste della penisola. Riconoscendo l’esistenza di una “tragedia umanitaria”, e dell’obbligo di soccorso in mare, il presidente del Senato ha messo in guardia coloro che, dopo il governo francese, “danno lezioni” e condannano la decisione assunta dall’Italia.

“Credo che non si debba dare lezioni ad un paese che è stato lasciato da solo per tre anni”, ha affermato il presidente del Senato, iscritto al gruppo parlamentare dei Republicains ed eletto nel dipartimento degli Yvelines. Secondo lui, “tutta l’Europa” ha lasciato l’Italia da sola a sbrogliare l’afflusso di “circa 700mila migranti”. “È una cosa che io non dimentico”, ha aggiunto il presidente, ricordando la sua visita di due giorni, nel 2016, a Lampedusa, a quell’epoca principale luogo di sbarco dei migranti sul suolo italiano. “Oggi l’Europa rischia di sfaldarsi sulla questione dei migranti e su quella del terrorismo”, ha aggiunto il massimo inquilino del Palais du Luxembourg (la sede del Senato francese - ndt).

“L’esito elettorale italiano era annunciato”

Un’altra osservazione fatta da Gérard Larcher: il governo italiano, frutto di colazione populista tra la Lega e il Movimento 5 Stelle, “non fa altro che attuare quanto promesso” durante la campagna per le elezioni politiche. “Il risultato delle elezioni italiane era previsto”, ha evidenziato l’ex ministro di Jacques Chirac, che ha quindi ricordato ciò che gli disse il prefetto di Agrigento, in Sicilia: “Osservate le colonne di migranti che vogliono andare verso il nord Europa. Non siamo in grado di gestirle”.

Sottolineando di non avere “alcuna simpatia per il governo italiano”, rappresentato da Matteo Salvini, ministro dell’Interno fortemente schierato a destra, Gérard Larcher si è tuttavia chiesto se la Francia possa permettersi di “trascurare il fenomeno delle migrazioni”. “Possiamo forse ripetere ogni due mesi quel che accadde a Port de la Chapelle?[1] Possiamo forse allestire nuovi campi come quello di Calais? Suvvia… La realtà è che ora dobbiamo cercare di dare delle risposte”, ha concluso il presidente.


[1] Il presidente Larcher si riferisce alla zona nord di Parigi, quando, nel 2017, circa duemila profughi africani si ammassarono a vivere e bivaccare in strada, fra pesanti condizioni igieniche e di sicurezza. L’accampamento spontaneo fu poi rimosso dalla polizia, trasferendo i migranti in altre località. Analogamente, il campo di Calais è stato, per quasi due anni (2015-2016), un’area spontanea di migranti che cercavano di imbarcarsi clandestinamente verso il Regno Unito, anche qui vivendo in condizioni al limite - ndt.

© Redazione del Figaro, 2018, Le Figaro