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La European Mobility Week

Record di adesioni quest’anno per la “Settimana europea della mobilità” che, giunta alla sua diciassettesima edizione, è ormai diventata un appuntamento fisso per tutti coloro che cercano di migliorare la vivibilità urbana.

Quest’anno, con lo slogan “Cambia e vai”, si è voluto stimolare i cittadini a scegliere, per i consueti spostamenti giornalieri, una combinazione di diversi mezzi ecologici, non solo per ridurre le emissioni di carbonio ma anche per rendere le città più piacevoli, sia per la vita privata che per il lavoro.

Sono stati 78 i comuni italiani iscritti all’evento, mentre tra i 54 paesi associati si è arrivati a 2792 città partecipanti, ognuna delle quali ha organizzato la propria manifestazione urbana (piste ciclabili temporanee, biciclette e veicoli elettrici in prestito gratuito, presentazioni di libri e ricerche, ecc.). Il nostro Ministero dell’Ambiente ha presentato 82 progetti, seguendo la filosofia della sharing mobility, delle integrazioni tariffarie e della valorizzazione dei centri storici.

Il mezzo più consigliato è sempre lo scooter elettrico. Grazie ad una app per smartphone, è possibile trovare il veicolo più vicino, prelevarlo e rilasciarlo in una delle zone attive. “Le amministrazioni comunali - ha dichiarato Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente - devono favorire modelli di mobilità leggera, integrata con il trasporto pubblico, come alternativa all’auto privata”. Così, mentre a Firenze i taxi elettrici sono già settanta, a Genova la società di car pooling aziendale Jojob ha lanciato un progetto per facilitare i trasferimenti casa-lavoro e ridurre i possibili disagi legati al crollo del ponte Morandi. A Torino, in autunno partirà la sperimentazione sulle auto a guida autonoma. La giunta comunale ha recentemente siglato l’intesa col Ministero dei Trasporti mettendo a disposizione un’area di circa 35 km che comprende i principali assi stradali della città. A Roma, infine, il comune ha varato il Piano di Mobilità Elettrica con il quale si prevede di installare 700 colonnine di ricarica in sei zone della capitale.

Secondo dati elaborati da Legambiente l’Italia è sempre più divisa sul fronte dei trasporti. A scegliere quelli sostenibili sono soprattutto le fasce più istruite, mentre il ceto medio dei piccoli centri resta prigioniero dell’auto privata. Il 20% della popolazione, scoraggiata dal traffico sempre più insostenibile, ha deciso di rinunciare a qualsiasi mezzo, decidendo di spostarsi unicamente a piedi (indubbiamente, la scelta più ecologica e sana che esista).

Tuttavia, ricalcolando i dati di fonte Aci e Istat, risulta che in Italia nel 2017 esistevano 635 autovetture ogni 1000 abitanti, contro le 624 del 2017. Anziché calare, il valore cresce… Fortunatamente, scende l’incidenza delle auto di classe compresa tra Euro 0 e Euro 4: erano l’88% del totale nel 2012 e oggi sono il 67%. In parallelo, aumenta la quota di Euro 5 ed Euro 6, che passano in totale da 11,8% nel 2012 al 32% di oggi.

Intanto, la Norvegia si è classificata al primo posto in Europa nella produzione di veicoli a zero emissioni, tanto che per favorirne le vendite in quel paese vi sono ricariche gratuite alle colonnine, parcheggi gratis, corsie preferenziali riservate, zero pedaggi e nessuna sovrattassa.

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