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La ragione, prima dell’emozione

Umanità e dignità.

Tutti quelli che temono i progetti del governo (francese) sull’asilo politico e sull’immigrazione non fanno che ripetere queste due parole. Ma illudere centinaia di migliaia di clandestini, facendo loro credere che un giorno qui da noi troveranno serenità e lavoro, è davvero un atto di umanità? Lasciarli ammassare in campi di accoglienza provvisori, privi dei requisiti minimi di igiene o sicurezza, oppure sui nostri marciapiedi o lungo le nostre coste, è davvero un comportamento degno?

È arrivato il momento che le sedicenti anime belle della Repubblica si rimettano in discussione.

Forse alcuni di questi “sognatori” sono in buona fede. Ma la maggior parte di loro, agendo in questo modo, si rende complice di un odioso “giro d’affari” che prospera alle spalle dei dannati della terra: quello dei trafficanti, e quello, politico, di alcune associazioni appoggiate da una parte della sinistra. Emmanuel Macron sembra deciso a non cedere: “Se non siete in pericolo, dovete ritornare nel vostro paese”, ha risposto a una giovane marocchina nel novembre del 2017. Qual è il suo obiettivo? Riservare il diritto d’asilo solo ai rifugiati che fuggono dalla guerra o dalle repressioni. Vale a dire solo a una minoranza dei richiedenti asilo. Le statistiche dimostrano infatti che la maggior parte di loro – più di centomila nel 2017 – chiede accoglienza per motivi economici. Molti sono albanesi, e molti altri provengono dall’Africa occidentale. Il Capo dello Stato vuole anche rendere effettive e più efficaci le espulsioni, le quali, ad oggi, vengono portate a termine solo di rado.

Di fronte alla teatrale contestazione generale, a cui si è unita anche la sua maggioranza, Emmanuel Macron sarà in grado di resistere? Fra il dire e il fare, c’è di mezzo il mare. Per l’anno 2018 è prevista una riduzione dei finanziamenti destinati ai centri di detenzione amministrativa e alle espulsioni. Aumenta invece lo stanziamento – un miliardo di euro –destinato all’assistenza sanitaria statale, che garantisce cure mediche gratuite ai migranti privi di documenti. Quando assistiamo al drammatico spettacolo della morte dei migranti nel Mediterraneo, l’emozione ci spinge ad essere generosi. Ma affinché questa tragedia finisca, la ragione impone di porre fine alla funesta politica dei buoni sentimenti.

© Yves Thréard, 2018, Le Figaro