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Le leggi dei Social

Chissà se i social annienteranno i giornali: tra cinque anni il web, con i suoi motori di ricerca, potrebbe infatti sorpassare tv e quotidiani. Una vera rivoluzione, custodita nei sofisticati smartphone di oggi, che sta cambiando la società con linguaggi sempre nuovi.

Twitter, per esempio, è diventato uno tra i più diffusi mezzi divulgativi di massa: c’è chi ne incensa le capacità di penetrazione sociale e chi invece lo considera un ibrido, perché ancora in fase di rodaggio. E pensare che spesso è stato impiegato per valutare l’andamento delle campagne elettorali, soprattutto per prevederne i risultati. Come è successo durante la disputa tra Obama e Mitt Romney. Alcune frasi lanciate sul social da Obama subito dopo aver capito di aver vinto per la seconda volta le elezioni, sono diventate celebri. Il team dell’ex presidente si è letteralmente affidato all’enorme eco mediatica indotta da Twitter, tanto che si è parlato di “Social media election”. A metà 2017, Twitter contava 328 milioni di utenti al mondo, contro i 2,5 miliardi di Facebook. Tuttavia, Twitter ha un peso proporzionalmente più forte nel campo della diffusione di notizie, comunicati, slogan e flashmob. E' un social relativamente piccolo, ma è influente, perché è utilizzato da molti leader politici e da molti giornalisti od opinion maker in genere.

Anche Facebook gioca la sua parte. Circa 126 milioni di americani, quasi un terzo della popolazione, avrebbe ricevuto contenuti sponsorizzati dalla Russia e finalizzati a favorire l’elezione di Trump. Un meccanismo pericoloso, dove le notizie sono condivise ancora prima di essere controllate. Si stima che entro il 2019 gli investimenti pubblicitari destinati ai social cresceranno del 72%. Del resto, uno studio di Forbes ha dimostrato che quasi il 90% delle persone si dedica al mondo virtuale mentre è al lavoro, o a casa o nel tempo libero. Tuttavia, non tutti sono disposti ad accettare l'irruzione dei social media nella vita quotidiana. A Udine, già dal 2012, su proposta del sindaco, molti locali hanno esposto il cartello “liberi dal cellulare”, e un anno dopo una reazione simile si è verificata in un locale di Sydney, dove è partita una rigida campagna per limitare l’uso dei telefoni portatili. Recentemente, in un ristorante romano, durante la cena, il gestore ha temporaneamente ritirato i cellulari dei clienti offrendo in cambio un libro di poesie. Se una volta si discuteva sulla posizione delle posate a tavola, adesso l’etichetta si preoccupa dello smartphone…

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