Le nuove cucine per cuochi che vogliono fare un po' di “scena”
L’invenzione della cucina a vista ha reso quest’ambiente, di fatto, il cuore della casa. Questo importante cambiamento nel design ha anche modificato le nostre abitudini, favorendo una disposizione degli elementi in grado di creare un ambiente più favorevole alla socializzazione e a un modo di cucinare più “teatrale”, con l’uso di materiali di lusso ed elettrodomestici di eccellente design messi in bella vista.
“Le cucine non sono solo un luogo dove cucinare o stare con gli amici più intimi; stanno diventando qualcosa da esibire”, sostiene il designer Rabih Hage.
Con il design delle cucine che si fa sempre più ardito, quali saranno le tendenze dominanti nel prossimo futuro?
Ritorno all’essenziale
“Da un lato, la gente cerca il più possibile di tornare all’essenziale: sono molto di moda i materiali grezzi, i tessuti naturali, i componenti classici e lo stile tradizionale”, afferma Sam McNally, direttore di Echlin, un’azienda di design. “L’altra tendenza è spingere al massimo sullo sviluppo di materiali tecnologici, con cucine pratiche e minimaliste come non mai”.
In prima linea per questo “ritorno all’essenziale” troviamo alcune aziende inglesi come Devol, Plain English e Naked Kitchens. I mobili sono realizzati con semplice legno dipinto, spesso con maniglie integrate, ma sono ravvivati da colori di moda come il verde scuro, l’azzurro e il rosa antico. “I clienti stanno cominciando a osare di più per quanto riguarda le tonalità di colore, forse perché la cucina ormai è diventata uno ambiente aperto da vivere insieme, con più spazio a disposizione per poterla personalizzare”, afferma Jayne Everett, direttrice creativa di Naked Kitchens.
Queste tonalità di colore creano un piacevole contrasto con i piani in legno, i rubinetti in ottone e i paraschizzi in marmo. Sono i materiali e la qualità artigianale ad attribuire a queste cucine lo status di prodotti di lusso, non la tecnologia futuristica. “I nostri clienti vogliono rilassarsi in cucina, non vogliono avere l’impressione di trovarsi in mezzo a una marea di pensili. Sempre di più scelgono componenti che sembrano mobili veri e propri”, aggiunge la Everett.

Marmo e ottone sui fianchi, colpo d'occhio garantito.
Se invece cercate un tocco futuristico, lo studio dell’architetto Zaha Hadid ha progettato un’isola cucina dall’aspetto molto aerodinamico per l’italiana Boffi. La nuova cucina si chiama Cove e in origine era stata creata per il primo progetto residenziale dell’azienda, un condominio di New York situato al 520 West della Ventottesima Strada. I materiali di Cove (il “corian”, ovvero la pietra acrilica, la pietra e il legno scuro) incarnano l’estetica del brand italiano, ossia un minimalismo con un tocco di fantascienza che si fonde con l’ambiente circostante, a differenza del look più casalingo cui sembrano puntare le aziende inglesi.
Banconi da urlo
Ormai, mescolare colori e materiali è la norma, anche solo per far sembrare la cucina meno uniforme e meno fredda, cioè un luogo in cui passare del tempo. Il legno non passa mai di moda, ma quando si tratta del bancone, si può diventare più esigenti. Bradley Van Der Straeten, uno studio di architetti e arredatori d’interni, ha creato per uno dei suoi clienti che abita nella zona nord di Londra una cucina con i banconi e i paraschizzi in ottone.
Visto che l’ambiente si apre sul soggiorno, non ci sono pensili o frigoriferi incombenti, in modo da ridurre l’impressione che si tratti di una cucina. “In un certo senso, è un ambiente più rilassato”, afferma George Bradley, direttore e fondatore dello studio; “ma ci siamo resi conto che, se volevamo collocare i componenti più in basso, i banconi dovevano essere davvero speciali, dal momento che diventano loro il punto su cui si concentra l’attenzione”.
“L’ottone ci piace perché attira lo sguardo, ma anche per il modo in cui invecchia: le parti più usate diventano lucide, quelle che restano più inutilizzate diventano più scure”.

Ripiani in ottone, parquet, caminetto antico....
Peraltro, l’ultima moda in fatto di banconi è la porcellana, un materiale completamente impermeabile e molto resistente a graffi e macchie. I materiali simili al marmo e alla pietra prodotti da aziende come Ceralsio e Jetstone hanno sempre la loro ragion d’essere, ma chi non vuole un’imitazione può affidarsi alle tinte unite come il bianco, il color stucco e il grigio antracite, che sono davvero piacevoli.
Quando l'isola prende vita
L’isola cucina è un sistema pratico per organizzare lo spazio negli ambienti aperti, poiché rende meno netto il confine tra il luogo in cui si cucina e quello in cui ci si ritrova. “È ancora molto apprezzata dai clienti, ma a nessuno piace l’idea di appollaiarsi su uno sgabello per bere una tazza di caffè: la gente ora vuole sgabelli comodi e imbottiti, e prese di corrente alle quali attaccare il portatile per lavorare”, rivela l’arredatrice d’interni Tiffany Duggan.
Per un progetto nello Hertfordshire, la signora Duggan ha portato in cucina una ventata di stile gotico ricco di dettagli architettonici. L’isola cucina è verde scuro, in contrasto con i pensili bianchi, circondata da comode sedute in tessuto.
Cucinare senza dare le spalle agli ospiti, ma avendoli di fronte, è un’esperienza molto più sociale, quasi teatrale, ma le cappe antifumo appese sopra le isole bloccano la visuale. Per questo sono rimpiazzate da aspiratori posizionati in basso, a filo con il piano di lavoro, come ad esempio il Bora, che va piazzato a fianco della griglia di cottura e aspira i fumi “da sotto”.
In vetrina
I piccoli elettrodomestici coperti da uno strato di unto non vanno molto d’accordo con l’ideale di una cucina in cui tutto è ben visibile. Solitamente, finiscono nascosti dietro le ante pieghevoli dell’armadietto per la colazione, o in una zona riservata del bancone.
Ora però si comincia a tenerli in vista, ma dentro scaffali aperti oppure coperti da ante in vetro. E’ una tendenza che rispecchia la trasformazione della cucina in uno spazio più accogliente e personalizzato. Secondo la signora Duggan, “si sta sempre di più imponendo un’idea di cucina come spazio di lavoro ‘autentico’ e i clienti non sono più ossessionati dall’idea di dover nascondere tutti gli strofinacci, gli elettrodomestici e le stoviglie. Ci sono in commercio dei prodotti tanto belli quanto utili, ed è quasi un peccato tenerli nascosti”.
Cuochi che amano farsi vedere all'opera
Chi ambisce a raggiungere abilità culinarie degne di Masterchef vuole utensili per la cucina di livello professionale, e uno spazio in cui esibirsi con questi strumenti. Le cantinette per il vino sono ormai diffuse e il concetto sta prendendo sempre più piede grazie a frigoriferi che permettono di impostare temperature differenti nei vari scomparti, come la recentissima serie Luxury della Smeg. A sua volta, la serie Tradescant di Landserring offre barre per appendere i salami, cassetti con l’umidità controllata per i formaggi e recipienti in terracotta per i dolci.
“L’interesse verso la provenienza del cibo e verso la qualità degli ingredienti si traduce in un’attenzione, da parte dei clienti, non solo per il luogo in cui si compra il cibo, ma anche per le modalità di conservazione”, sostiene Andrew Hays, cofondatore di Lanserring. “L’aspetto interessante è che molte di queste tecniche sono antiche: nel passato, erano la cantina o la dispensa a svolgere questa funzione, e cioè luoghi che godevano naturalmente delle condizioni ideali perché il cibo si conservasse a lungo”.
E ora che la norma è cucinare in modo teatrale per gli amici, è giusto prestare la dovuta attenzione anche alle pentole. La linea di stoviglie della Ondine, realizzate in una lega di acciaio e titanio, ha caratteristiche estetiche all’altezza della performance, anche grazie al contrasto offerto dalle maniglie in ottone, rendendole ideali per chi voglia esibirsi mentre cucina.
Anche i supermercati e alcuni negozi di fascia superiore hanno cominciato a produrre utensili più robusti, con un taglio semiprofessionale, come la splendida linea Go Cook di Tesco.
Da ultimo, il vecchio e caro bollitore. Per lui, la Duggan ci conferma che “purtroppo è morto e sepolto. Tutte le nostre cucine sono dotate di un rubinetto che eroga acqua bollente. Oggi tutti hanno poco tempo, non c’è motivo di stare ad aspettare il bollitore”.
© Telegraph Media Group Limited (2018)
Le nuove cucine per cuochi che vogliono fare un po' di “scena”
L’invenzione della cucina a vista ha reso quest’ambiente, di fatto, il cuore della casa. Questo importante cambiamento nel design ha anche modificato le nostre abitudini, favorendo una disposizione degli elementi in grado di creare un ambiente più favorevole alla socializzazione e a un modo di cucinare più “teatrale”, con l’uso di materiali di lusso ed elettrodomestici di eccellente design messi in bella vista.
“Le cucine non sono solo un luogo dove cucinare o stare con gli amici più intimi; stanno diventando qualcosa da esibire”, sostiene il designer Rabih Hage.
Con il design delle cucine che si fa sempre più ardito, quali saranno le tendenze dominanti nel prossimo futuro?
Ritorno all’essenziale
“Da un lato, la gente cerca il più possibile di tornare all’essenziale: sono molto di moda i materiali grezzi, i tessuti naturali, i componenti classici e lo stile tradizionale”, afferma Sam McNally, direttore di Echlin, un’azienda di design. “L’altra tendenza è spingere al massimo sullo sviluppo di materiali tecnologici, con cucine pratiche e minimaliste come non mai”.
In prima linea per questo “ritorno all’essenziale” troviamo alcune aziende inglesi come Devol, Plain English e Naked Kitchens. I mobili sono realizzati con semplice legno dipinto, spesso con maniglie integrate, ma sono ravvivati da colori di moda come il verde scuro, l’azzurro e il rosa antico. “I clienti stanno cominciando a osare di più per quanto riguarda le tonalità di colore, forse perché la cucina ormai è diventata uno ambiente aperto da vivere insieme, con più spazio a disposizione per poterla personalizzare”, afferma Jayne Everett, direttrice creativa di Naked Kitchens.
Queste tonalità di colore creano un piacevole contrasto con i piani in legno, i rubinetti in ottone e i paraschizzi in marmo. Sono i materiali e la qualità artigianale ad attribuire a queste cucine lo status di prodotti di lusso, non la tecnologia futuristica. “I nostri clienti vogliono rilassarsi in cucina, non vogliono avere l’impressione di trovarsi in mezzo a una marea di pensili. Sempre di più scelgono componenti che sembrano mobili veri e propri”, aggiunge la Everett.
Marmo e ottone sui fianchi, colpo d'occhio garantito.
Se invece cercate un tocco futuristico, lo studio dell’architetto Zaha Hadid ha progettato un’isola cucina dall’aspetto molto aerodinamico per l’italiana Boffi. La nuova cucina si chiama Cove e in origine era stata creata per il primo progetto residenziale dell’azienda, un condominio di New York situato al 520 West della Ventottesima Strada. I materiali di Cove (il “corian”, ovvero la pietra acrilica, la pietra e il legno scuro) incarnano l’estetica del brand italiano, ossia un minimalismo con un tocco di fantascienza che si fonde con l’ambiente circostante, a differenza del look più casalingo cui sembrano puntare le aziende inglesi.
Banconi da urlo
Ormai, mescolare colori e materiali è la norma, anche solo per far sembrare la cucina meno uniforme e meno fredda, cioè un luogo in cui passare del tempo. Il legno non passa mai di moda, ma quando si tratta del bancone, si può diventare più esigenti. Bradley Van Der Straeten, uno studio di architetti e arredatori d’interni, ha creato per uno dei suoi clienti che abita nella zona nord di Londra una cucina con i banconi e i paraschizzi in ottone.
Visto che l’ambiente si apre sul soggiorno, non ci sono pensili o frigoriferi incombenti, in modo da ridurre l’impressione che si tratti di una cucina. “In un certo senso, è un ambiente più rilassato”, afferma George Bradley, direttore e fondatore dello studio; “ma ci siamo resi conto che, se volevamo collocare i componenti più in basso, i banconi dovevano essere davvero speciali, dal momento che diventano loro il punto su cui si concentra l’attenzione”.
“L’ottone ci piace perché attira lo sguardo, ma anche per il modo in cui invecchia: le parti più usate diventano lucide, quelle che restano più inutilizzate diventano più scure”.
Ripiani in ottone, parquet, caminetto antico....
Peraltro, l’ultima moda in fatto di banconi è la porcellana, un materiale completamente impermeabile e molto resistente a graffi e macchie. I materiali simili al marmo e alla pietra prodotti da aziende come Ceralsio e Jetstone hanno sempre la loro ragion d’essere, ma chi non vuole un’imitazione può affidarsi alle tinte unite come il bianco, il color stucco e il grigio antracite, che sono davvero piacevoli.
Quando l'isola prende vita
L’isola cucina è un sistema pratico per organizzare lo spazio negli ambienti aperti, poiché rende meno netto il confine tra il luogo in cui si cucina e quello in cui ci si ritrova. “È ancora molto apprezzata dai clienti, ma a nessuno piace l’idea di appollaiarsi su uno sgabello per bere una tazza di caffè: la gente ora vuole sgabelli comodi e imbottiti, e prese di corrente alle quali attaccare il portatile per lavorare”, rivela l’arredatrice d’interni Tiffany Duggan.
Per un progetto nello Hertfordshire, la signora Duggan ha portato in cucina una ventata di stile gotico ricco di dettagli architettonici. L’isola cucina è verde scuro, in contrasto con i pensili bianchi, circondata da comode sedute in tessuto.
Cucinare senza dare le spalle agli ospiti, ma avendoli di fronte, è un’esperienza molto più sociale, quasi teatrale, ma le cappe antifumo appese sopra le isole bloccano la visuale. Per questo sono rimpiazzate da aspiratori posizionati in basso, a filo con il piano di lavoro, come ad esempio il Bora, che va piazzato a fianco della griglia di cottura e aspira i fumi “da sotto”.
In vetrina
I piccoli elettrodomestici coperti da uno strato di unto non vanno molto d’accordo con l’ideale di una cucina in cui tutto è ben visibile. Solitamente, finiscono nascosti dietro le ante pieghevoli dell’armadietto per la colazione, o in una zona riservata del bancone.
Ora però si comincia a tenerli in vista, ma dentro scaffali aperti oppure coperti da ante in vetro. E’ una tendenza che rispecchia la trasformazione della cucina in uno spazio più accogliente e personalizzato. Secondo la signora Duggan, “si sta sempre di più imponendo un’idea di cucina come spazio di lavoro ‘autentico’ e i clienti non sono più ossessionati dall’idea di dover nascondere tutti gli strofinacci, gli elettrodomestici e le stoviglie. Ci sono in commercio dei prodotti tanto belli quanto utili, ed è quasi un peccato tenerli nascosti”.
Cuochi che amano farsi vedere all'opera
Chi ambisce a raggiungere abilità culinarie degne di Masterchef vuole utensili per la cucina di livello professionale, e uno spazio in cui esibirsi con questi strumenti. Le cantinette per il vino sono ormai diffuse e il concetto sta prendendo sempre più piede grazie a frigoriferi che permettono di impostare temperature differenti nei vari scomparti, come la recentissima serie Luxury della Smeg. A sua volta, la serie Tradescant di Landserring offre barre per appendere i salami, cassetti con l’umidità controllata per i formaggi e recipienti in terracotta per i dolci.
“L’interesse verso la provenienza del cibo e verso la qualità degli ingredienti si traduce in un’attenzione, da parte dei clienti, non solo per il luogo in cui si compra il cibo, ma anche per le modalità di conservazione”, sostiene Andrew Hays, cofondatore di Lanserring. “L’aspetto interessante è che molte di queste tecniche sono antiche: nel passato, erano la cantina o la dispensa a svolgere questa funzione, e cioè luoghi che godevano naturalmente delle condizioni ideali perché il cibo si conservasse a lungo”.
E ora che la norma è cucinare in modo teatrale per gli amici, è giusto prestare la dovuta attenzione anche alle pentole. La linea di stoviglie della Ondine, realizzate in una lega di acciaio e titanio, ha caratteristiche estetiche all’altezza della performance, anche grazie al contrasto offerto dalle maniglie in ottone, rendendole ideali per chi voglia esibirsi mentre cucina.
Anche i supermercati e alcuni negozi di fascia superiore hanno cominciato a produrre utensili più robusti, con un taglio semiprofessionale, come la splendida linea Go Cook di Tesco.
Da ultimo, il vecchio e caro bollitore. Per lui, la Duggan ci conferma che “purtroppo è morto e sepolto. Tutte le nostre cucine sono dotate di un rubinetto che eroga acqua bollente. Oggi tutti hanno poco tempo, non c’è motivo di stare ad aspettare il bollitore”.
© Telegraph Media Group Limited (2018)
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