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Perché ci abbuffiamo di pizza comprata al supermercato? Perché costa meno e talvolta è migliore di quella servita nei ristoranti...

La notizia che le catene di ristorazione italiane presenti nel Regno Unito sono messe a dura prova dalla nostra crescente passione per la pizza dei supermercati non sarà una sorpresa per chi di recente è stato in un supermercato – o in una pizzeria italiana.

La pizza sta vivendo una fase di grande fermento creativo, un vero rinascimento per questo alimento che prospera sugli scaffali di supermercati come M&S, Tesco, Co-op e Aldi.  D’altronde, quest’ultima catena propone una pizza al prosciutto, funghi e mascarpone – prezzo: £3,29 (€3,75) – che è stata premiata lo scorso autunno con cinque stelle assegnate dall’autorevole critica gastronomica Grace Dent in seguito a un test di degustazione. 

La soffice schiacciata rotonda di un tempo, ottima da lanciare ai bambini affamati come fosse un frisbee a chiazze arancioni, non tramonta mai, nella sua classica semplicità. Tuttavia, le sue versioni più evolute, simili a quelle servite nei ristoranti, farcite con ingredienti tipici sapientemente distribuiti su una base di pasta lievitata e stesa artigianalmente con le mani, suppergiù al prezzo di cinque sterline – ma spesso fortemente scontate nella fascia serale – la stanno scalzando.

Sembrano e, quasi sempre, sono accettabilmente buone, basta spargerci sopra un ciuffetto di rucola, aprire una bottiglia di rosso e lasciarsi trasportare dalla propria immaginazione: via da Ashby-de-la-Zouch, nel Leicestershire, alla volta di Amalfi, o catapultati da Penge a Perugia, verso luoghi lontani e, in ogni caso, liberi dal peso di doversi preparare la cena.

Per rispondere a questa offensiva, al settore della ristorazione non è rimasto che alzare il livello della propria offerta; e così ha fatto. Aumentando, però, anche i prezzi. Ad esempio, la mia pizza preferita, grande, rettangolare e piccante di Pizza Express, oggi è proposta al prezzo di £14,95 (€17,00), o almeno tanto costa nel locale in fondo alla strada in cui abito.

A fianco della sede del Telegraph (111 Buckingham Palace Road), nella pizzeria della catena Prezzo, società che il mese scorso ha annunciato la chiusura di 94 punti vendita, la pizza “Monte Bianco”, un fantasioso miscuglio apparentemente disgustoso, con besciamella distribuita su una base al “carbone attivo”, vi costerà £11,75 (€13,40).

Entrambe le catene realizzano gran parte del loro volume d’affari grazie ai buoni pasto e al sistema di sconti infrasettimanali; Pizza Express ha anche promesso di lanciare un proprio programma di musica dal vivo in 50 ristoranti presenti nel paese, benché non sia chiaro se le esibizioni degli artisti saranno ispirate al tema della pizza (“You say tomato, I say tomato”, e così via…). 

Come sempre, siamo un paese diviso. A Londra c’è l’imbarazzo della scelta: vi sono piccole buone catene, come Voodoo Ray's, Pizza Pilgrims e Franco Manca (anche se i pizzaioli londinesi borbottano sconfortati che le filiali di FM non hanno mai raggiunto il livello qualitativo della prima pizzeria aperta a Brixton). 

Tuttavia, siamo anche gran cultori dello stakanovismo, avvezzi a rientrare a casa alle nove di sera, trascinandoci con gli occhi arrossati e le ginocchia piegate dalla stanchezza. È dunque facile da comprendere il richiamo che esercita sui di noi una buona - ma anche decente - pizza del supermercato.

In conclusione, ritengo sia giusto elogiare la qualità, la varietà e il prezzo delle pizze da supermercato, anche se non sono necessariamente le migliori: alcune sono delle piccole mine vaganti ipercaloriche, piene di sale, nitrati e ogni sorta di sostanza nociva.

Chiedo però solo una cosa: smettiamola con tutte queste stravaganti combinazioni di sapori: ci sono già abbastanza posti in questo mondo vasto e gioioso dove trovare il pollo speziato o la “bistecca messicana” – non mettiamoli anche sopra la pizza! 

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Per bilanciare (simpaticamente) l’articolo di Keith Miller, la redazione di Thema International vi propone qui di seguito un breve elenco di alcune delle migliori pizzerie di Londra, desunte da alcuni articoli del Telegraph pubblicati nei mesi scorsi:

L’Antica Pizzeria

Proprietari: Luca de Vita e Alessandro Betti

Dove: 66 Heath Street, Hampstead, London, NW3 1DN

Contatti: 02074318516 - www.anticapizzeria.co.uk 

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Santa Maria

Proprietari: Pasquale Chionchio e Angelo Ambrosio

Dove:

Santa Maria Ealing – The Red Lion

15 Saint Mary’s Road Ealing, London, W5 5RA 

Santa Maria Chelsea

94 Waterford Road, London SW6 2HA

Santa Maria Fitzrovia

160 New Cavendish st, Fitzrovia, London W1W 6YR

Tutte e tre le pizzerie offrono il take away

Contatti: www.santamariapizzeria.com 

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Bravi Ragazzi

Dove: 2A Sunnyhill Road Streatham London SW16 2UH 

Contatti: 020 87694966 - www.braviragazzipizzeria.co.uk 

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Sacro Cuore

Dove: 

45 Chamberlayne Road, Kensal Rise, London, NW10 3NB 

10 Crouch End Hill, London, N8 8AA

Contatti: www.sacrocuore.co.uk 

(anche take away)

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Addomme

Proprietari: Nadia Leonetti e Stefano Casanova

Dove: 17–21 Sternhold Avenue, Streatham Hill, London, SW2 4PA 

Contatti: 020 86788496 - www.addomme.co.uk 

(chiuso il lunedì)

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Saporitalia

Dove: 222 Portobello Road, Notting Hill, London, W11 1LJ 

Contatti: 020 72433257 - www.saporitaliarestaurant.co.uk

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Pizza Pilgrims

Fondata da due giovani e intraprendenti inglesi, l’originaria pizzeria di Soho ha oggi 7 locali a Londra, più uno ad Oxford. Il sito riporta gli indirizzi.

Dove (la prima sede originaria): 11 Dean Street, Soho, London, W1D 3RP 

Contatti: www.pizzapilgrims.co.uk 

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Homeslice

Proprietari: Ry Jessup e Mark Wogan

Homeslice conta oggi 5 ristoranti-pizzeria a Londra, una ad est di Notting Hill e quattro in zone molto centrali della capitale. Il sito web riporta gli indirizzi.

Dove (la prima sede originaria): 13 Neal’s Yard, Covent Garden, London, WC2H 9DP 

Contatti: www.homeslicepizza.co.uk 

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Rossopomodoro

La grande catena di pizzerie ha ormai aperto ben 8 locali a Londra. Il sito web riporta gli indirizzi.

Dove (prima sede originaria): 10 Jamestown Road, Camden, London, NW1 7BY 

Contatti: www.rossopomodoro.co.uk 

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