Plastic road, la strada del futuro
È stata applicata per un tratto di trenta metri a Zwolle, cittadina olandese a due passi da Amsterdam, ed è una pista ciclabile realizzata interamente con tappi e bottigliette di plastica riciclati. Per costruire il breve tratto è stato riutilizzato l’equivalente di 218mila bottigliette. Un secondo progetto analogo sarà completato entro fine anno a Giethoorn, un’altra cittadina olandese situata a breve distanza. In prospettiva, si potranno realizzare intere strade con questo tipo di materiale. Strade in plastica sono già esistenti in altre parti del mondo (Stati Uniti, Regno Unito, India, Australia, Indonesia), ma i materiali utilizzati incorporano ancora alte percentuali di bitume. Questa è la prima strada interamente in plastica.
Il progetto, ideato tre anni fa dall’azienda olandese di costruzioni stradali KWS (gruppo Volker Wessels ) - che sostiene anche il progetto “The Ocean CleanUp” per eliminare le microplastiche dagli oceani - è stato applicato anche in qualche distretto di Londra. Società partner dell’iniziativa sono la francese Total e la Wavin, azienda messicana leader nelle tubazioni in plastica.
La nuova tecnica costruttiva consente di evitare la formazione buche e avvallamenti sul piano stradale. La strada è stesa su fondo sabbioso ed ha al suo interno le tubazioni già preinstallate per il gas o per il teleriscaldamento e per il passaggio di cavi elettrici. Secondo l’azienda, si tratta di un manto stradale più affidabile dell’asfalto, in grado di sopportare temperature estreme. Il transito di superficie è meno rumoroso rispetto all’asfalto, senza però essere scivoloso. Parte della cavità interna è utilizzata per drenare l’acqua piovana, evitando allagamenti durante le piogge. Inoltre, dal punto di vista estetico, con il suo colore rossiccio, l’effetto finale è migliore rispetto alle strade in asfalto, grazie anche ad una segnaletica più visibile che offre più sicurezza a pedoni e automobilisti. Finora la sua sperimentazione riguarda solo piste ciclabili, ma in futuro l’azienda conta di portare le strade in plastica anche su carreggiate urbane, provinciali, autostradali e addirittura sulle piste degli aeroporti.
L’invenzione potrebbe dare una notevole spinta al riciclo della plastica. A livello mondiale, ogni anno si usano e gettano 350 milioni di tonnellate di plastica. Purtroppo, ad oggi, la larghissima parte di questi rifiuti finisce in discarica o in inceneritori. In Europa, l’insieme di tutti i materiali plastici prodotti annualmente contiene solo il 7% di plastica riciclata.
Intanto, si sta cercando di perfezionare l’invenzione, affinché la struttura possa sostenere carichi pesanti per lunghi periodi. Soprattutto, sono stati condotti studi per ridurne l’impatto ambientale, per installarvi sensori e per consentire la ricarica dei veicoli elettrici (l’idea è di sfruttare la piccola galleria interna per collocarvi il cavo elettrico di distribuzione).
Inoltre, essendo composta di materiali leggeri, un altro vantaggio di questa strada del futuro è la sua mobilità. Le sue componenti, infatti, possono essere prefabbricate in stabilimento per poi essere applicate sul luogo di installazione in tempi molto rapidi. Il processo produttivo, poi, si caratterizza per ridotte emissioni di CO2.
Potrebbe essere una vera e propria svolta per i lavori stradali, spesso interminabili e deleteri per il traffico cittadino. Un modello unico al mondo che, se dovesse funzionare, potrebbe aprire nuove frontiere nel settore dell’urbanistica.
© 2018, Thema International
Plastic road, la strada del futuro
È stata applicata per un tratto di trenta metri a Zwolle, cittadina olandese a due passi da Amsterdam, ed è una pista ciclabile realizzata interamente con tappi e bottigliette di plastica riciclati. Per costruire il breve tratto è stato riutilizzato l’equivalente di 218mila bottigliette. Un secondo progetto analogo sarà completato entro fine anno a Giethoorn, un’altra cittadina olandese situata a breve distanza. In prospettiva, si potranno realizzare intere strade con questo tipo di materiale. Strade in plastica sono già esistenti in altre parti del mondo (Stati Uniti, Regno Unito, India, Australia, Indonesia), ma i materiali utilizzati incorporano ancora alte percentuali di bitume. Questa è la prima strada interamente in plastica.
Il progetto, ideato tre anni fa dall’azienda olandese di costruzioni stradali KWS (gruppo Volker Wessels ) - che sostiene anche il progetto “The Ocean CleanUp” per eliminare le microplastiche dagli oceani - è stato applicato anche in qualche distretto di Londra. Società partner dell’iniziativa sono la francese Total e la Wavin, azienda messicana leader nelle tubazioni in plastica.
La nuova tecnica costruttiva consente di evitare la formazione buche e avvallamenti sul piano stradale. La strada è stesa su fondo sabbioso ed ha al suo interno le tubazioni già preinstallate per il gas o per il teleriscaldamento e per il passaggio di cavi elettrici. Secondo l’azienda, si tratta di un manto stradale più affidabile dell’asfalto, in grado di sopportare temperature estreme. Il transito di superficie è meno rumoroso rispetto all’asfalto, senza però essere scivoloso. Parte della cavità interna è utilizzata per drenare l’acqua piovana, evitando allagamenti durante le piogge. Inoltre, dal punto di vista estetico, con il suo colore rossiccio, l’effetto finale è migliore rispetto alle strade in asfalto, grazie anche ad una segnaletica più visibile che offre più sicurezza a pedoni e automobilisti. Finora la sua sperimentazione riguarda solo piste ciclabili, ma in futuro l’azienda conta di portare le strade in plastica anche su carreggiate urbane, provinciali, autostradali e addirittura sulle piste degli aeroporti.
L’invenzione potrebbe dare una notevole spinta al riciclo della plastica. A livello mondiale, ogni anno si usano e gettano 350 milioni di tonnellate di plastica. Purtroppo, ad oggi, la larghissima parte di questi rifiuti finisce in discarica o in inceneritori. In Europa, l’insieme di tutti i materiali plastici prodotti annualmente contiene solo il 7% di plastica riciclata.
Intanto, si sta cercando di perfezionare l’invenzione, affinché la struttura possa sostenere carichi pesanti per lunghi periodi. Soprattutto, sono stati condotti studi per ridurne l’impatto ambientale, per installarvi sensori e per consentire la ricarica dei veicoli elettrici (l’idea è di sfruttare la piccola galleria interna per collocarvi il cavo elettrico di distribuzione).
Inoltre, essendo composta di materiali leggeri, un altro vantaggio di questa strada del futuro è la sua mobilità. Le sue componenti, infatti, possono essere prefabbricate in stabilimento per poi essere applicate sul luogo di installazione in tempi molto rapidi. Il processo produttivo, poi, si caratterizza per ridotte emissioni di CO2.
Potrebbe essere una vera e propria svolta per i lavori stradali, spesso interminabili e deleteri per il traffico cittadino. Un modello unico al mondo che, se dovesse funzionare, potrebbe aprire nuove frontiere nel settore dell’urbanistica.
© 2018, Thema International
Riproduzione riservata