Un sondaggio nelle scuole britanniche rivolge ai bambini di dieci anni domande sulla propria “identità sessuale”…
Il sistema sanitario britannico (NHS – National Health Service) sta distribuendo nelle scuole un questionario rivolto ai bambini di dieci anni per chiedere loro se “si riconoscono nel proprio sesso”.
Il modulo consegnato ai bambini che frequentano il sesto anno della scuola primaria chiede: “Dentro di te, senti di appartenere al sesso in cui sei nato? (i.e.: ti senti maschio o femmina?)”. Inoltre, gli alunni devono confermare il proprio genere effettivo mettendo la crocetta su una delle tre opzioni: “bambino”, “bambina” e “altro”.
Ai genitori è stato detto che il sondaggio del NHS consentirà ad operatori sanitari e insegnanti di elaborare “nuove modalità di comprensione e supporto” a favore dei bambini che vivono un conflitto di identità – ma non si sa se verrà successivamente stabilito un approccio individuale sulla base delle risposte.
Ad ogni modo, membri del parlamento e genitori hanno contestato il questionario perché irrompe nella sfera personale dei bambini, rischiando di disorientarli. Una polemica che si inserisce in un più ampio contesto di crescente preoccupazione, in alcuni ambienti, per l’inserimento del tema dell’identità di genere nei programmi della scuola elementare.
Pare che il questionario, elaborato dal Lancashire Care NHS Foundation Trust, sia stato inviato in tutte le scuole della contea, e non è chiaro se l’iniziativa sia stata adottata su scala più ampia.
La notizia è arrivata all’attenzione del Telegraph grazie a una lettera inviata alla redazione da un insegnante che esprime il proprio stupore per le domande poste dal questionario ministeriale, dato che, solitamente, lo scopo dei sondaggi ministeriali è quello di monitorare il peso, il benessere e lo stato di salute degli studenti.
Tim Loughton, un deputato conservatore ed ex ministro dell’Istruzione, reputa la questione “profondamente preoccupante”, e afferma che “in una fase in cui i bambini sono in crescita e affrontano ogni sorta di difficoltà e di sfide poste dal mondo esterno, sentirsi chiedere di affrontare la propria identità sessuale potrebbe turbarli”.
“Ovviamente, è importante sviluppare una sensibilità verso il tema dell’orientamento sessuale e l’identità di genere, ma forzare così presto i bambini a farsi domande sulla propria identità può essere fortemente destabilizzante”.
Attualmente, il NHS non prevede interventi alle persone minori di 18 anni, tuttavia può accadere che vengano somministrati ormoni ai bambini.
Coloro che sono contrari all’iniziativa sostengono che i rischi per la salute non sono stati ancora sufficientemente valutati. I sostenitori dicono, invece, che il trauma causato da una fase puberale vissuta nel corpo “sbagliato” può portare a disturbi mentali e a un aumento del rischio di suicidio.
Le cifre pubblicate all’inizio dell’anno dal Gender Identity Development Service mostrano che il numero di adolescenti sotto i 18 anni giunti in ambulatorio è passato da 314 nel 2011 a 2.016 nello scorso anno.
Lyndsey Simpson, una signora della città di Leyland la cui figlia di dieci anni ha portato a casa, pochi giorni fa, la lettera di presentazione del sondaggio consegnatole dalla Church of England school, ha riferito che la bambina era in “alquanto scioccata” per via del questionario.
“Non voglio che qualcuno metta in testa a mia figlia l’eventualità di non essere felice con la sua identità sessuale”, ha dichiarato la signora al Telegraph. “Una cosa è se i ragazzi sentono già questo disagio, ma se non è così, volete turbare la loro felicità per sempre?”.
I genitori hanno ricevuto una lettera da firmare nel caso in cui non desiderino che il proprio figlio partecipi al sondaggio, da restituire alla scuola entro una settimana. “Il preside non aveva idea di cosa contenesse e quando gliel’ho detto è rimasto a bocca aperta”, ha raccontato la signora Simpson.
La sua famiglia ha rinunciato al questionario, e il marito della signora, Mark, un reverendo della Diocesi di Blackburn, ha sollevato la questione nella propria diocesi.
La coppia ha anche scritto al rappresentante parlamentare locale, e ha puntualizzato che il dirigente scolastico è stato “molto solidale con noi” dopo aver letto il contenuto del modulo portato alla sua attenzione.
Secondo Jacob Rees-Mogg, un parlamentare conservatore, “si tratta di una violazione della privacy, su una tema delicato che va gestito in ambito familiare. Il problema di un simile approccio non è tanto il tema, quanto il sondaggio, inopportuno poiché non rispetta la vita privata delle persone e attribuisce allo Stato un ruolo in una materia che in realtà attiene alla sfera famigliare.
“Queste domande rischiano di non essere di alcun aiuto. Se un bambino ha questo tipo di problema, i genitori sono le persone giuste con cui affrontarlo, non un sondaggio ministeriale”.
Il questionario chiede anche “I tuoi amici fumano sigarette?”, “I tuoi amici si sono mai ubriacati in tua presenza?” e “Qualcuno ti ha mai chiesto di fare uso di droghe?”.
All’inizio dell’anno, un questionario elaborato dal Children's Commissioner di Brighton chiedeva ai bambini di definire la propria identità di genere scegliendo tra 24 opzioni, tra cui “demi-girl” (identità parzialmente femminile), “bi-gender” (due identità di genere) e “tomboy” (una ragazza mascolina / che si comporta da maschiaccio).
Per concludere, un glossario dei termini in materia di identità sessuale:
Androsexual – persona principalmente attratta dagli uomini
Asexual – persona priva di attrazione fisica per gli altri
Bicurious - curiosità verso l’idea di provare attrazione fisica per persone dello stesso genere/sesso.
Cisgender - persona in cui coincidono il sesso biologico assegnato alla nascita e la propria “autoidentità di genere”.
Demisexual - persona sostanzialmente incapace di provare attrazione fisica se non vi è anche un forte coinvolgimento emotivo.
Digisexual - identità sessuale che si sviluppa attraverso l’uso della tecnologia… (?!)
Gynesexual - persona principalmente attratta dagli uomini.
Pansexual - persona che prova attrazione fisica per persone appartenenti a qualsiasi tipo di identità sessuale.
Skoliosexual - persona principalmente attratta da transgender, trans, esploratori sessuali, persone “non binarie”, ecc..
Third gender - persona che non si identifica né come uomo né come donna.
Transgender - persona che vive come componente di un sesso diverso da quello che gli fu assegnato alla nascita sulla base di mera valutazione anatomica.
Transsexual - persona che – sul piano psicologico – si ritiene appartenente ad un sesso diverso da quello che gli fu assegnato alla nascita.
© Telegraph Media Group Limited (2017)
Un sondaggio nelle scuole britanniche rivolge ai bambini di dieci anni domande sulla propria “identità sessuale”…
Il sistema sanitario britannico (NHS – National Health Service) sta distribuendo nelle scuole un questionario rivolto ai bambini di dieci anni per chiedere loro se “si riconoscono nel proprio sesso”.
Il modulo consegnato ai bambini che frequentano il sesto anno della scuola primaria chiede: “Dentro di te, senti di appartenere al sesso in cui sei nato? (i.e.: ti senti maschio o femmina?)”. Inoltre, gli alunni devono confermare il proprio genere effettivo mettendo la crocetta su una delle tre opzioni: “bambino”, “bambina” e “altro”.
Ai genitori è stato detto che il sondaggio del NHS consentirà ad operatori sanitari e insegnanti di elaborare “nuove modalità di comprensione e supporto” a favore dei bambini che vivono un conflitto di identità – ma non si sa se verrà successivamente stabilito un approccio individuale sulla base delle risposte.
Ad ogni modo, membri del parlamento e genitori hanno contestato il questionario perché irrompe nella sfera personale dei bambini, rischiando di disorientarli. Una polemica che si inserisce in un più ampio contesto di crescente preoccupazione, in alcuni ambienti, per l’inserimento del tema dell’identità di genere nei programmi della scuola elementare.
Pare che il questionario, elaborato dal Lancashire Care NHS Foundation Trust, sia stato inviato in tutte le scuole della contea, e non è chiaro se l’iniziativa sia stata adottata su scala più ampia.
La notizia è arrivata all’attenzione del Telegraph grazie a una lettera inviata alla redazione da un insegnante che esprime il proprio stupore per le domande poste dal questionario ministeriale, dato che, solitamente, lo scopo dei sondaggi ministeriali è quello di monitorare il peso, il benessere e lo stato di salute degli studenti.
Tim Loughton, un deputato conservatore ed ex ministro dell’Istruzione, reputa la questione “profondamente preoccupante”, e afferma che “in una fase in cui i bambini sono in crescita e affrontano ogni sorta di difficoltà e di sfide poste dal mondo esterno, sentirsi chiedere di affrontare la propria identità sessuale potrebbe turbarli”.
“Ovviamente, è importante sviluppare una sensibilità verso il tema dell’orientamento sessuale e l’identità di genere, ma forzare così presto i bambini a farsi domande sulla propria identità può essere fortemente destabilizzante”.
Attualmente, il NHS non prevede interventi alle persone minori di 18 anni, tuttavia può accadere che vengano somministrati ormoni ai bambini.
Coloro che sono contrari all’iniziativa sostengono che i rischi per la salute non sono stati ancora sufficientemente valutati. I sostenitori dicono, invece, che il trauma causato da una fase puberale vissuta nel corpo “sbagliato” può portare a disturbi mentali e a un aumento del rischio di suicidio.
Le cifre pubblicate all’inizio dell’anno dal Gender Identity Development Service mostrano che il numero di adolescenti sotto i 18 anni giunti in ambulatorio è passato da 314 nel 2011 a 2.016 nello scorso anno.
Lyndsey Simpson, una signora della città di Leyland la cui figlia di dieci anni ha portato a casa, pochi giorni fa, la lettera di presentazione del sondaggio consegnatole dalla Church of England school, ha riferito che la bambina era in “alquanto scioccata” per via del questionario.
“Non voglio che qualcuno metta in testa a mia figlia l’eventualità di non essere felice con la sua identità sessuale”, ha dichiarato la signora al Telegraph. “Una cosa è se i ragazzi sentono già questo disagio, ma se non è così, volete turbare la loro felicità per sempre?”.
I genitori hanno ricevuto una lettera da firmare nel caso in cui non desiderino che il proprio figlio partecipi al sondaggio, da restituire alla scuola entro una settimana. “Il preside non aveva idea di cosa contenesse e quando gliel’ho detto è rimasto a bocca aperta”, ha raccontato la signora Simpson.
La sua famiglia ha rinunciato al questionario, e il marito della signora, Mark, un reverendo della Diocesi di Blackburn, ha sollevato la questione nella propria diocesi.
La coppia ha anche scritto al rappresentante parlamentare locale, e ha puntualizzato che il dirigente scolastico è stato “molto solidale con noi” dopo aver letto il contenuto del modulo portato alla sua attenzione.
Secondo Jacob Rees-Mogg, un parlamentare conservatore, “si tratta di una violazione della privacy, su una tema delicato che va gestito in ambito familiare. Il problema di un simile approccio non è tanto il tema, quanto il sondaggio, inopportuno poiché non rispetta la vita privata delle persone e attribuisce allo Stato un ruolo in una materia che in realtà attiene alla sfera famigliare.
“Queste domande rischiano di non essere di alcun aiuto. Se un bambino ha questo tipo di problema, i genitori sono le persone giuste con cui affrontarlo, non un sondaggio ministeriale”.
Il questionario chiede anche “I tuoi amici fumano sigarette?”, “I tuoi amici si sono mai ubriacati in tua presenza?” e “Qualcuno ti ha mai chiesto di fare uso di droghe?”.
All’inizio dell’anno, un questionario elaborato dal Children's Commissioner di Brighton chiedeva ai bambini di definire la propria identità di genere scegliendo tra 24 opzioni, tra cui “demi-girl” (identità parzialmente femminile), “bi-gender” (due identità di genere) e “tomboy” (una ragazza mascolina / che si comporta da maschiaccio).
Per concludere, un glossario dei termini in materia di identità sessuale:
Androsexual – persona principalmente attratta dagli uomini
Asexual – persona priva di attrazione fisica per gli altri
Bicurious - curiosità verso l’idea di provare attrazione fisica per persone dello stesso genere/sesso.
Cisgender - persona in cui coincidono il sesso biologico assegnato alla nascita e la propria “autoidentità di genere”.
Demisexual - persona sostanzialmente incapace di provare attrazione fisica se non vi è anche un forte coinvolgimento emotivo.
Digisexual - identità sessuale che si sviluppa attraverso l’uso della tecnologia… (?!)
Gynesexual - persona principalmente attratta dagli uomini.
Pansexual - persona che prova attrazione fisica per persone appartenenti a qualsiasi tipo di identità sessuale.
Skoliosexual - persona principalmente attratta da transgender, trans, esploratori sessuali, persone “non binarie”, ecc..
Third gender - persona che non si identifica né come uomo né come donna.
Transgender - persona che vive come componente di un sesso diverso da quello che gli fu assegnato alla nascita sulla base di mera valutazione anatomica.
Transsexual - persona che – sul piano psicologico – si ritiene appartenente ad un sesso diverso da quello che gli fu assegnato alla nascita.
© Telegraph Media Group Limited (2017)
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