Università online: ormai è una cosa seria
Almeno nel mondo anglosassone, i corsi di formazione online stanno vivendo un vero e proprio boom. Sino a qualche tempo fa, le lezioni via internet erano una scelta di ripiego per gli studenti che, per i motivi più disparati, non potevano seguire i normali corsi dal vivo. Ma poi, i miglioramenti nei software per l’interazione a distanza, il miglioramento nelle connessioni internet e i progressi degli studi pedagogici focalizzati sull’e-learning hanno via via creato condizioni sempre più favorevoli per la diffusione dei corsi online. Diversi segnali suggeriscono che questo tipo di formazione riesce ad ottenere risultati migliori rispetto al tradizionale insegnamento dal vivo.
I primi segnali iniziarono a comparire già nel 2012, quando una ricerca statunitense, condotta dal Babson College, una università privata del Massachussetts specializzata in gestione d’impresa, rilevò che secondo il 77% dei docenti e dei manager universitari l’insegnamento online era da reputarsi di livello pari o superiore a quello tradizionale. Il 70% concordava con l’affermazione secondo cui “la formazione online è una componente importante delle strategie educative a lungo termine”.
Secondo una ricerca realizzata nel 2018 dal gruppo Wiley, leader internazionale nell’editoria universitaria, e condotta su studenti i quali avevano precedentemente seguito sia corsi online che tradizionali, circa l’85% di costoro concluse che la qualità dei corsi online era risultata pari o superiore a quella dei corsi in aula (il 35% ritenne che la qualità dei primi era superiore). Esempi a conferma di queste valutazioni sono ormai numerosi. Nel Regno Unito, stando ai dati del National Student Survey, i laureandi classificano i diplomi online dell’università di Exeter nel primo e miglior quintile delle università inglesi.
Stando ad alcune indagini condotte negli Stati Uniti, gli studenti trovano molto più utile poter chattare in tempo reale con i docenti che trovarsi fisicamente nella stesso posto in cui si tiene la lezione. L’interattività emerge come un fattore molto importante. Più in generale, sembra che gli studenti apprezzino, dei corsi online, soprattutto alcuni fattori:
- le lezioni a distanza permettono agli studenti di organizzare il tempo di apprendimento e di studio in modo più consono alle proprie esigenze (per esempio, ci sono ragazzi che riescono a concentrarsi molto meglio nelle ore serali, o all’alba);
- i tassi di abbandono dei corsi online sono più bassi rispetto alle lezioni tradizionali grazie alla presenza di contenuti multimediali più coinvolgenti, alla possibilità di interagire rapidamente con i docenti e con gli altri studenti, al minor rischio di “conflitti” d’orario con altri impegni della giornata;
- i corsi online spesso prevedono test/esami più frequenti e numerosi: ciò permette sia ai docenti che agli studenti di monitorare con più precisione, e meno stress, il progresso nell’apprendimento, correndo ai ripari con più tempestività quando serve.
Non ultimo, i corsi online sono particolarmente adatti al vasto mondo della formazione e dell’aggiornamento professionale. Chi lavora, e magari si trova spesso in viaggio, solitamente non ha tempo o modo di seguire corsi in aula. Le lezioni online, invece, possono essere attivate a qualsiasi ora, ovunque ci si trovi, anche nei momenti morti (in treno, in aeroporto, ecc.). Solo alcune lezioni, magari le più importanti, o di riepilogo, sono organizzate in diretta livestream ad orari prefissati.
Le due principali piattaforme online sono EdX (soci fondatori, Harvard e MIT-Massachusetts Institute of Technology) e Coursera, che raduna molte università di primo piano (tra cui la Bocconi). Molto nota è anche Udemy, che però ha un profilo più popolare, visto che chiunque può proporsi come docente e diffondere le proprie lezioni sui temi più svariati. Una menzione merita la piattaforma indipendente Khan Academy, fondata da un matematico californiano, non legata ad alcuna università, gratuita e senza fini di lucro. Offre brevi corsi sulle classiche materie universitarie, ma senza il rilascio di diplomi e senza la pretesa di posizionarsi a rango di università.
© 2019, Thema International
Università online: ormai è una cosa seria
Almeno nel mondo anglosassone, i corsi di formazione online stanno vivendo un vero e proprio boom. Sino a qualche tempo fa, le lezioni via internet erano una scelta di ripiego per gli studenti che, per i motivi più disparati, non potevano seguire i normali corsi dal vivo. Ma poi, i miglioramenti nei software per l’interazione a distanza, il miglioramento nelle connessioni internet e i progressi degli studi pedagogici focalizzati sull’e-learning hanno via via creato condizioni sempre più favorevoli per la diffusione dei corsi online. Diversi segnali suggeriscono che questo tipo di formazione riesce ad ottenere risultati migliori rispetto al tradizionale insegnamento dal vivo.
I primi segnali iniziarono a comparire già nel 2012, quando una ricerca statunitense, condotta dal Babson College, una università privata del Massachussetts specializzata in gestione d’impresa, rilevò che secondo il 77% dei docenti e dei manager universitari l’insegnamento online era da reputarsi di livello pari o superiore a quello tradizionale. Il 70% concordava con l’affermazione secondo cui “la formazione online è una componente importante delle strategie educative a lungo termine”.
Secondo una ricerca realizzata nel 2018 dal gruppo Wiley, leader internazionale nell’editoria universitaria, e condotta su studenti i quali avevano precedentemente seguito sia corsi online che tradizionali, circa l’85% di costoro concluse che la qualità dei corsi online era risultata pari o superiore a quella dei corsi in aula (il 35% ritenne che la qualità dei primi era superiore). Esempi a conferma di queste valutazioni sono ormai numerosi. Nel Regno Unito, stando ai dati del National Student Survey, i laureandi classificano i diplomi online dell’università di Exeter nel primo e miglior quintile delle università inglesi.
Stando ad alcune indagini condotte negli Stati Uniti, gli studenti trovano molto più utile poter chattare in tempo reale con i docenti che trovarsi fisicamente nella stesso posto in cui si tiene la lezione. L’interattività emerge come un fattore molto importante. Più in generale, sembra che gli studenti apprezzino, dei corsi online, soprattutto alcuni fattori:
Non ultimo, i corsi online sono particolarmente adatti al vasto mondo della formazione e dell’aggiornamento professionale. Chi lavora, e magari si trova spesso in viaggio, solitamente non ha tempo o modo di seguire corsi in aula. Le lezioni online, invece, possono essere attivate a qualsiasi ora, ovunque ci si trovi, anche nei momenti morti (in treno, in aeroporto, ecc.). Solo alcune lezioni, magari le più importanti, o di riepilogo, sono organizzate in diretta livestream ad orari prefissati.
Le due principali piattaforme online sono EdX (soci fondatori, Harvard e MIT-Massachusetts Institute of Technology) e Coursera, che raduna molte università di primo piano (tra cui la Bocconi). Molto nota è anche Udemy, che però ha un profilo più popolare, visto che chiunque può proporsi come docente e diffondere le proprie lezioni sui temi più svariati. Una menzione merita la piattaforma indipendente Khan Academy, fondata da un matematico californiano, non legata ad alcuna università, gratuita e senza fini di lucro. Offre brevi corsi sulle classiche materie universitarie, ma senza il rilascio di diplomi e senza la pretesa di posizionarsi a rango di università.
© 2019, Thema International
Riproduzione riservata